PM10, Rovigo malata cronica: il capoluogo veneto è la terza città peggiore in Italia

PM10, Rovigo malata cronica: il capoluogo veneto è la terza città peggiore in Italia
Legambiente Rovigo: “Per contrastare i livelli insostenibili di smog, serve maggiore coraggio da parte delle forze politiche delle città: le politiche strutturali non sono più rimandabili”
La città di Rovigo è malata cronica di smog, sempre fuorilegge in tutti gli ultimi dieci anni. Di fronte a questi dati la parola emergenza comincia a perdere senso, perché si tratta a tutti gli effetti di problema strutturale con importanti  danni per l’ambiente e la salute dei cittadini.

L’anno scorso - sono dati del report Mal’aria di Legambiente, che ogni anno stila la classifica delle città per l’inquinamento - Rovigo arriva terza a livello nazionale con 69 gioi di sforamento del limite di legge (30 gioi ogni anno) del PM10, dopo solo Milano (72 sforamenti) e Torino (86).
La città di Rovigo è malata cronica di smog, sempre fuorilegge in tutti gli ultimi dieci anni. Di fronte a questi dati la parola emergenza comincia a perdere senso, perché si tratta a tutti gli effetti di problema strutturale con importanti  danni per l’ambiente e la salute dei cittadini.

L’anno scorso - sono dati del report Mal’aria di Legambiente, che ogni anno stila la classifica delle città per l’inquinamento - Rovigo arriva terza a livello nazionale con 69 gioi di sforamento del limite di legge (35 gioi ogni anno) del PM10, dopo solo Milano (72 sforamenti) e Torino (86).
E a livello di media annuale non va meglio: gli ultimi dati disponibili dal report Ecosistema Urbano di Legambiente ci dicono che nel 2018 Rovigo con 31,5 per inquinamento da PM10 è sempre stata in media ben al di sopra dei valori di riferimento (20 μg/m3) che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha proposto per la protezione umana.
«Di fronte a questi dati così chiari, ha davvero ancora senso parlare di emergenza? - commenta Giulia Bacchiega presidente del Circolo A. Langer di Rovigo – siamo di fronte a quella che è tutti gli effetti un problema strutturale che richiede subito scelte coraggiose che risolvano il problema alla radice e non soltanto durante il periodo inveale, a partire dalla necessità di una nuova mobilità, una nuova agricoltura biologica e un riscaldamento sostenibile per abbattere emissioni e inquinanti».
Ripensare la mobilità in senso sostenibile è anche un’occasione per rivitalizzare il commercio locale e dare nuova vitalità al centro storico, perché  i negozi raggiungibili in bici guadagnano di più. A dirlo sono vari studi economici compiuti nel mondo – dalla Nuova Zelanda a Dublino, da San Francisco a Bristol - chi si muove sulle due ruote infatti si fidelizza e toa più spesso, anche se, a differenza dell'auto spende meno nella singola occasione; e la riduzione delle macchine e dei parcheggi permette una maggiore affluenza, considerato che nello spazio di un'auto parcheggiata entrano sei bici di potenziali clienti.
«Alla nostra città serve continuare con decisione a ripensare l’uso degli spazi pubblici, adattandolo alle persone e non alle auto, a partire dal quartiere Commenda e dalle sue scuole - conclude la presidente di Legambiente Rovigo - quello che serve è finanziare il trasporto pubblico locale e nuove piste ciclabili, pedonalizzare le strade davanti alle scuole e ampliare le zone a traffico limitato nel centro; sono le politiche che sempre più giovani ci chiedono con forza e che non possono davvero più attendere». 


<< Torna indietro